Claudio Palma -
14/06/2020 16:48 -
Inchieste, Diario

Cosa racconteremo? Cosa racconterò? Cosa dirò a mio nipote che nascerà? Di questi anni zero? Di questo anno da cancellare? Quale parole userò per raccontare tutto questo a mio nipote? Quale verità? E come faremo a capire quali sono le verità e quali le bugie? In che modo presenteremo un mondo che si ferma davanti ad un qualunque virus e, tanto per fare un esempio, continua impassibile davanti a 7 milioni di morti all'anno nel mondo per fumo da sigaretta ed 1 milione per fumo passivo? Che diremo poi di un mondo che ha quasi 1 miliardo di persone denutrite mentre 1 miliardo di persone è obeso perché mangia troppo?
Facciamo finta di essere nel 2040 o 2050, fai tu, è uguale. Quindi, io dovrei raccontare ai miei nipoti che 30 anni fa ci furono Governi che, a causa di un qualunque virus, fermarono intere nazioni. Dovrei raccontare che la scienza, la medicina, la biologia e quant'altro, dissero che questo virus avrebbe fatto moltissimi morti e che quindi tutte le nazioni andavano chiuse in casa. Come potranno i futuri nipoti credere a questa stronzata? Sicuramente i futuri nipoti si chiederanno come mai i Governi non fermarono le nazioni davanti alla distruzione delle foreste e dei boschi per fare spazio alle coltivazioni industriali di cereali soia per gli allevamenti intensivi e disumani di miliardi di bovini per fare bistecche per il mondo occidentale dove ci sono 1 milione di persone obese ed 1 milione di persone denutrite, mentre i cereali e la soia che servono per gli allevamenti intensivi di bovini potrebbero sfamare gli abitanti di tutta la Terra?
Ed i futuri nipoti si chiederanno, come mai il mondo non si ferma davanti a 7 milioni di morti nel mondo per fumo da sigaretta, peggiore droga esistente, ed i Governi permettono alle multinazionali del tabacco di fare miliardi di dollari e ci guadagnano anche loro?
Dovrei quindi raccontare che un giorno di tanti anni fa, poco prima che i Governi fermassero intere nazioni a causa di un qualunque virus, la vita scorreva tranquilla, la gente si abbracciava, si baciava. I bus e le metro erano pieni di gente. I negozi ed i supermercati erano stracolmi di persone che facevano la spesa. I bar pieni di gente che prendeva il caffè, i tavoli pieni da non trovar posto con la gente che mangiava il gelato. La sera nei pub e nelle discoteche gli uomini corteggiavano le donne e ballavano con loro. Via del Corso a Roma era piena di turisti. A Fontana di Trevi una folla di persone con i telefonini a scattarsi foto ricordo. A piazza di Spagna i "pappagalli" erano abilissimi a rimorchiare le turiste. Molte città italiane campavano di turismo, principale risorsa del Bel Paese. Nelle sale d'attesa dei barbieri o dei parrucchieri le persone sedute l'una accanto all'altra parlavano e scherzavano nell'attesa del proprio turno. Nelle fabbriche, negli uffici ed in tutti i luoghi di lavoro operai impiegati e capi lavoravano fianco a fianco. E poi c'erano i concerti delle rock star o delle band o dei cantautori nazionali, le piazze stracolme di persone a divertirsi al concerto. La sera si invitavano gli amici a cena, e quando entravano in casa ci si abbracciava e ci si baciava. E tutto avveniva in piena socialità e libertà.
E poi? Poi ci fu "io resto a casa", la vita "normale" si fermò e fu fermato tutto.
Racconteremo questo ed altre cose del genere ai nostri futuri nipoti? Io mi vergogno. Io mi vergogno a raccontare questo. Qualunque essere vivente di buon senso capitato per caso sulla Terra non potrebbe credere ad una cosa del genere. Medicina, scienza, chimica, biologia e politica non hanno potuto nulla contro il virus e quindi i Governi hanno fermano intere nazioni per paura che il virus si diffonda. Come pensate che i nostri futuri nipoti credano ad una cazzata del genere?
Io mi vergogno. Quando avrò 80-90 anni, davanti ad un giovane che mi chiederà cosa accadde nel 2020, io mi vergognerò a raccontare questo tipo di "verità". Perché questa non è tutta la verità, c'è dell'altro, ben altro. Oramai lo hanno capito anche i muri. Non potete pensare che tutta la gente sia fessa e possa credere agli asini che volano. Oramai abbiam capito che la verità non stà nei tg della televisione o nei giornali o nei siti dove ci sono i professionisti dell'informazione.
La verità è un qualcosa che non si può dire, almeno non per ora. Si può solo sussurrare a voce bassa, da bocca a orecchio. Ah già, neanche questo si può fare, perché bisogna stare distanti almeno un metro l'uno dall'altro.
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